Silver Economy: ne hai mai sentito parlare?

La Silver Economy è un settore spesso ignorato, ma con un potenziale sorprendente. Infatti, si tratta della terza potenza economica mondiale.

La silver economy è il complesso di attività economiche rivolte specificatamente alla popolazione con 65 anni o più. Se fosse uno Stato, sarebbe la terza potenza economica mondiale dopo Stati Uniti e Cina!

Una ricerca di Oxford Economics calcola che entro il 2025, solo in Europa “l’economia d’argento” arriverà a valere 5700 miliardi di euro: stiamo parlando di quasi un terzo del Pil di tutta l’Unione Europea. In più il settore darà lavoro a 88 milioni di persone (quasi il 38% del totale).

Se guardiamo al nostro paese, gli “anziani” over 65 sono quasi 14 milioni in Italia, pari al 23% della popolazione totale e potrebbero superare i 20 milioni nel 2050. La ricchezza degli over 65 è aumentata del 77% nel corso degli ultimi 25 anni e oggi rappresenta il 40% della ricchezza totale del nostro paese.

La silver economy vede tassi di crescita pari al 5% annuo, e questo perché è trainata dall’invecchiamento della società dovuto all’allungamento della speranza di vita. I senior della terza età non sarebbero più considerati come anziani, perché il concetto di “persona anziana” oggi calza più agli ultra ottantenni che agli over 65.

In parallelo a questi dati, esiste un’ignoranza diffusa sul tema della silver economy e sulla condizione sociale degli anziani.

Dalle ricerche emerge che tra i Millennials, 2 su 5 danno per scontato che vecchiaia significhi demenza, oltre a infelicità, depressione, ed incapacità. Tutti pregiudizi che non hanno nessun tipo di fondamento. Se guardiamo i dati, infatti, scopriamo che l’80% degli over 65 è attivo e autonomo, e moltissimi lavorano ancora.

 

L’effetto della pandemia sugli anziani

Un altro fattore che va preso in considerazione parlando di ultra sessantacinquenni è l’effetto della pandemia.

Dopo più di un anno di pandemia, possiamo constatare che la vita delle persone anziane è cambiata allo stesso modo del resto della popolazione. Il problema è che le persone anziane rispondono in modo diverso ai problemi che il lockdown ha causato, questo in relazione alla più frequente situazione di ‘fragilità’ fisica e cognitiva di questo gruppo di persone.

Come sostiene il professor Francesco Landi del Policlinico Gemelli di Roma: ‘La necessità di ridurre le interazioni sociali ha drammaticamente ridotto lo “spazio vitale” di molti anziani, con un impatto negativo non solo sullo stato di funzione fisica ma anche sul tono dell’umore e a volte anche sulla performance cognitiva.’

In questo senso, una bella idea l’ha avuta il governo olandese con il piano ‘Uno contro la solitudine’ per combattere l’isolamento degli anziani. Un punto di questo programma sono le ‘Kletskassa’, ovvero le ‘casse dove fare due chiacchiere’. Si tratta della creazione di casse dedicate nei supermercati dove gli anziani potranno scambiare quattro chiacchiere con i cassieri mentre pagano la spesa.

 

Esiste una cecità sociale ed imprenditoriale sul tema degli anziani

La scarsa considerazione sociale si riflette anche nel mondo imprenditoriale ed amministrativo. Raramente si discute dei modelli assistenziali e di erogazione di prodotti e servizi in grado di offrire a questi anziani caparbi la possibilità di vivere in modo più confortevole la terza età.

Come abbiamo visto, il potenziale economico delle persone con più di 65 anni è notevole. Oltre a questo, esiste anche un problema etico e morale dell’abbandono sociale degli anziani, in particolare in questo periodo storico.

Tenere in considerazione il potenziale della silver economy ed i problemi che una delle popolazioni più ricche del nostro tempo sta affrontando è fondamentale. 

Una delle soluzioni passa dal digitale. La vera differenza che separa la generazione degli ultrasessantenni ed i giovani di oggi è l’immersione nelle nuove tecnologie. Sarebbe necessario informare gli anziani sulle tecnologie che oggi ci aiutano maggiormente, ad esempio come ordinare cibo e farmaci a domicilio, oppure addirittura come usare i social network per restare in contatto con amici e familiari.